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Il libro nasce dall'esigenza di dimostrare l'importanza del disegno nella storia dell'arte italiana del '900. Il disegno è stato lo scheletro portante di ogni sperimentazione artistica, il mezzo espressivo di elezione per i pittori e gli scultori. Considerando il termine in senso ampio, come opera su carta (dall'acquerello al collage, al pastello, alla china), il disegno rappresenta la prima visualizzazione di un'idea. Nessun artista ha lavorato senza partire da questo mezzo espressivo. Il disegno esprime l'immediatezza creativa e, nel modo più autentico possibile, offre una chiave di lettura della genesi di uno stile. Il disegno nasce dall'intimità quotidiana della pratica artistica, non si cancella e non si corregge. Questo testo prova a scardinare il modo tradizionale di guardare il disegno. Non parte dalla storia dei movimenti artistici e dalle opere finite per poi cercarne la versione su carta, al contrario individua generi, temi, stili nei disegni stessi tagliando trasversalmente il secolo scorso. Sono i disegni a parlare. Saper leggere il disegno, tra dettagli, associazioni visive e rimandi alla realtà di ogni giorno, significa scoprire il mondo sconosciuto di un artista, entrare nel suo pensiero.